Stenotaphrum, per climi caldi

Stenotaphrum secundatum

  • Famiglia: Poacee
  • Fogliame: Sempreverde
  • Categoria: Prato
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.: < -10°C
  • Altezza: 0,1 — 0,2 metri
  • Terriccio: Universale
  • Larghezza: 0,1 — 0,3 metri
  • Esposizione: Parzialmente ombreggiata , Ombreggiata
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E' una graminacea macroterma che resiste all’ombra più intensa (crescefin a ridosso del colletto di alberi e arbusti). Le sue foglie, larghee corte, creano un manto denso, spesso e morbido, verde carico, di elevato valore ornamentale e piuttosto adatto all’uso ricreativo, ma non a quello sportivo, perché il calpestamento intenso provoca la morte delle piantine.
Richiede poca manutenzione: irrigazioni bisettimanali per un totale di 30 mm/mq, un taglio ogni 7-10 giorni a 4-6 cm d’altezza (non è molto veloce nella crescita), l’asportazione annuale del feltro e una concimazione simile a quella della zoisia. Quanto al tipo di terreno, è abbastanza adattabile, ma predilige suoli neutri o leggermente alcalini, tollerando comunque bene quelli salini. In caso di siccità estiva resiste per un mese, mentre in inverno, sotto i 5 °C, entra in dormienza assumendo un color giallo paglia, ma riprendendosi già in febbraio se il gelo non è stato prolungato.

Stenotaphrum, per climi caldi: come e quando irrigare

Per irrigare correttamente il manto erboso è indispensabile fornire acqua in modo omogeneo e in quantità correlate all'ambiente e all'andamento climatico. Irrigazioni eccessive possono favorire ristagni a livello radicale, che provocano marciumi, e anche pozzanghere in superficie, che favoriscono poi il disseccamento nell'erba e rendono impossibile camminare sul prato. Per contro, irrigazioni scarse favoriscono la formazione di radici troppo superficiali, che si disidratano rapidamente, e il prato assetato manifesta ingiallimento e seccume, si dirada fino a scomparire.

Occorre quindi calibrare le quantità di acqua in base alla stagione e alle condizioni meteo; la scelta migliore rimane quella di predisporre un impianto interrato dotato di irrigatori a scomparsa (pop-up), invisibili quando non sono attivi, attivato da un programmatore.

In alternativa si possono impiegare irrigatori di superficie in vari modelli statici, rotanti oppure oscillanti, attivati manualmente dal rubinetto o meglio con un programmatore.

Resta comunque indispensabile avere anche un tubo da irrigazione, preferibilmente dotato di carrello avvolgitubo su ruote o a parete, anche del tipo con riavvolgimento automatico, molto comodo, completando con una dotazione di pistole multifunzione con getto doccia, concentrato, diffuso a ventaglio e nebulizzato, utile per le piante delicate e le zone da poco seminate, anche sul manto erboso. 

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